Una riconversione ecologica dell’economia comporterà dei sacrifici che impatteranno
negativamente sul nostro benessere? Partendo dagli studi sulla felicità degli ultimi decenni,
Bartolini traccia invece la prospettiva di vivere più felicemente e in modo sostenibile. Condividere, infatti, rende
felici e non inquina; possedere non rende felici e inquina. Al posto di migliorare il senso di comunità, di solidarietà
e di appartenenza, la nostra società finora ha puntato alla crescita economica e all’aumento del potere d’acquisto,
desertificando le relazioni umane e stimolando la competizione. Il risultato è un mondo che non è né felice, né
sostenibile. Occorre “decelerare”: ampliare la condivisione, ridurre la solitudine nelle città, attuare metodi di
insegnamento nelle scuole per formare persone capaci di costruire buoni rapporti e modalità di organizzazione del
lavoro nelle imprese che favoriscano il benessere. Lontani da ottimismi entusiastici e da pessimismi catastrofisti,
ecco la proposta di cambiamenti politici, sociali ed economici possibili e necessari per smetterla di sfidare la
natura, anche quella umana.
Stefano Bartolini
Docente di Economia politica ed Economia sociale all’Università di Siena, da anni studia il tema del raggiungimento della felicità nelle società avanzate.
Ha pubblicato numerosi saggi sulle più prestigiose riviste internazionali. Il
suo “Manifesto per la felicità”, pubblicato con Feltrinelli nel 2013, è un
longseller tradotto in cinque lingue.
